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La fisica quantistica spiegata in modo semplice
Gli esperimenti di fisica quantistica per spiegare anche i fenomeni più strani della vita e del quotidianoAlexander Loyd, Ben Johnson - 08/05/2012
La fisica quantistica spiegata in modo semplice
In passato quasi tutti i fenomeni energetici erano attribuiti agli dèi o a qualche spirito maligno. Durante l’Illuminismo e il Rinascimento cominciammo a capire più a fondo e più accuratamente in che modo funzionavano realmente le cose, elaborando teorie adatte a descrivere i fenomeni.
Scienziati quali Copernico, Keplero e Galileo posero delle sfide alle precedenti visioni del mondo in termini di astronomia e di orbite celesti, portando alla luce nuove informazioni, in particolare riguardo al fatto che i pianeti, inclusa la Terra, orbitano intorno al Sole, al contrario della precedente teoria secondo la quale tutto ruotava intorno alla Terra. Newton diede ulteriore impulso all’illuminismo scientifico con la sua ben nota teoria sulla forza di gravità, che scoprì (così si racconta) quando fu colpito alla testa da una mela caduta dall’albero. Inoltre, sviluppò il calcolo infinitesimale e le tre leggi del moto. Queste teorie funzionavano tutte abbastanza bene, per quanto se ne sapeva all’epoca. Tuttavia, si sapeva anche che c’erano parecchie cose che esse non erano in grado di spiegare.
Quando Albert Einstein, uno degli scienziati più brillanti mai vissuti, dimostrò che E=mc2, il mondo scientifico fu proiettato in un nuovo paradigma, tale da corrispondere molto meglio a ciò che si verificava nell’universo.
La scienza ha fatto un salto quantico grazie a questa conoscenza. Oggi abbiamo iniziato a utilizzare l’energia secondo modalità che da ragazzo io leggevo sui fumetti degli “eroi pulp”. Ricordo Dick Tracey che parlava al suo socio per mezzo del suo dispositivo da polso dotato di video bidirezionale, e oggi abbiamo cellulari altrettanto piccoli. Si potrebbero letteralmente portare al polso, se andasse di moda. E che dire poi degli uomini che andavano sulla luna: che idea fantasiosa! Ma poi l’abbiamo fatto. Non ho alcun dubbio che un giorno avremo un Tricoder1 come quello che usava il medico di bordo di Star Trek e che saremo perfino capaci di teletrasportare la gente da un luogo all’altro servendoci dei campi di energia.
Una questione di fisica quantistica
Come può accadere tutto questo? Si chiama fisica quantistica. La fisica quantistica è molto difficile da spiegare, ma consentitemi di citarvi alcuni esempi desunti da esperimenti svolti dal Dipartimento della Difesa statunitense.
Nel 1998 hanno prelevato alcune cellule dal palato di un soggetto e le hanno poste all’interno di una provetta. Hanno collegato la provetta a una macchina della verità, o poligrafo. Poi hanno collegato il soggetto a un poligrafo, ma collocandolo in una zona totalmente diversa dell’edificio. Hanno fatto guardare al soggetto diversi tipi di programmi televisivi. Alcuni presentavano immagini di pace e tranquillità, mentre altri erano violenti ed emozionanti. Hanno scoperto che le cellule del soggetto registravano la medesima attività esattamente nello stesso momento in cui la rilevava il soggetto stesso. Quando il soggetto guardava i programmi calmi e rilassanti, la risposta fisiologica sia dell’individuo che delle cellule si calmava. Quando si passava ai materiali stimolanti, sia il soggetto che le sue cellule mostravano segni di eccitazione. Gli sperimentatori poi allontanarono sempre di più il soggetto dalle sue cellule, fino a mettere fra loro una distanza di circa ottanta chilometri. Erano trascorsi cinque giorni da quando le cellule erano state prelevate dal palato del soggetto, e stavano ancora registrando esattamente la medesima attività, proprio all’unisono col soggetto.
Un altro esperimento dagli effetti molto simili, ma da un soggetto all’altro anziché fra un soggetto e le sue cellule, prese il nome di esperimento Einstein-Podolsky-Rosen.
In questo studio fondamentale, gli sperimentatori hanno preso due soggetti che non si conoscevano, hanno concesso loro alcuni minuti per sviluppare una conoscenza superficiale e poi li hanno separati di circa quindici metri, mettendoli ciascuno all’interno di una “gabbia di Faraday” (una gabbia elettromagnetica).
La “gabbia di Faraday” è progettata per impedire l’ingresso o l’uscita di frequenze radio e altri segnali. Per esempio, potreste disporre un’antenna di trasmissione FM in una gabbia di Faraday e da una distanza di quindici metri non riuscireste a sintonizzare la vostra radio su tali frequenze né a riceverle, perché la gabbia è molto efficace nel bloccare le frequenze.
In breve, la “gabbia di Faraday” blocca l’energia normale, ma consente il flusso di energia quantistica. Una volta messi i due soggetti all’interno della gabbia, li hanno collegati a un elettroencefalografo (EEG), una macchina che controlla l’attività neurologica. Hanno poi proiettato un fascio di luce proveniente da una penna luminosa negli occhi del primo soggetto, ma non in quelli del secondo. Puntare un fascio di luce negli occhi di qualcuno in questo modo causa un’attività neurologica misurabile e un restringimento visibile della pupilla. Nell’attimo in cui l’hanno fatto, l’attività neurologica di entrambi i soggetti ha riflesso la stessa attività elettroencefalografica e lo stesso restringimento della pupilla. Hanno cambiato i soggetti e li hanno posti a distanze sempre maggiori fra loro, ottenendo ogni volta il medesimo risultato.
Fenomeni paranormali o fisica quantistica?
Le conclusioni a cui è pervenuto il suddetto studio stabiliscono che a livello inconscio si verifica un costante trasferimento di informazioni da persona a persona, fra individui con cui abbiamo anche solo un collegamento superficiale.
Per la prima volta questo spiega centinaia di esempi riconosciuti di quella che per decenni era sembrata un’attività paranormale.
Un esempio: una madre sta pranzando con un amico a New York City e alle 12.15 alza lo sguardo dal suo piatto di insalata con una espressione terrorizzata e dice all’amico: «È successo qualcosa a Jane… Devo telefonare a Jane». La donna si alza immediatamente e chiama la California, nel tentativo di reperire sua figlia Jane. Scopre che alle 12.15 esatte Jane è rimasta coinvolta in un incidente d’auto e che è scossa, ma sta bene.
Da ragazzo ebbi modo di conoscere direttamente uno di questi eventi. Il nome del mio migliore amico era John. I suoi genitori, Marina e George, si erano assentati brevemente per recarsi a Fairfield Glade, a circa un’ora e mezza di viaggio, per prendersi una breve pausa, e avevano lasciato John sotto la custodia di Tina, la sorella maggiore. Giunti circa a metà strada, la madre di John aveva detto al marito: «Dobbiamo tornare subito a casa. Johnny è nei guai». Arrivati a casa poco dopo, trovarono John con la testa incastrata fra le sbarre della ringhiera, mentre sua sorella stava ascoltando musica con gli auricolari, incapace di udire le urla di John. Il bambino stava bene, ma era impaurito. Allora, come aveva fatto Marina a sapere che John stava male e che era in pericolo?
Per molti decenni l’abbiamo attribuito all’ESP o a vari altri fenomeni di tipo paranormale. Oggi, però, sappiamo, grazie all’esperimento Einstein-Podolsky-Rosen, che si trattava semplicemente di un solido insieme di leggi naturali, conosciute sotto il nome di fisica quantistica. Nel caso di Jane e di sua madre e in quello del mio migliore amico John, il trasferimento inconscio di informazioni era semplicemente affiorato al pensiero conscio delle persone coinvolte. Sebbene raro, questo fenomeno è ben lontano dall’essere sconosciuto. Infatti, un numero crescente di persone sta scoprendo modalità di accesso a queste informazioni inconsce attraverso l’utilizzo a fini di guarigione della fisica quantistica.
Questo solleva il tema del misticismo, perché presi al di fuori della spiegazione che ne dà la fisica quantistica, questi esperimenti scientifici potrebbero presentare una parvenza mistica. Il più delle volte ciò che in passato si definiva “mistico” rappresenta semplicemente un indice che qualcuno ha imparato a usare le funzioni naturali della fisica quantistica ai fini di una particolare applicazione. Oppure, come nel caso che precede, si tratta di qualcosa che succede per caso. Esistono persone capaci di piegare gli oggetti di metallo o di spostare oggetti con la mente; o che sembrano essere al corrente di cose che non potrebbero in alcun modo conoscere. Diciamo pure che di sicuro là fuori esistono dei maghi, ma non fanno ricorso alla fisica quantistica, usano piuttosto l’inganno o l’illusione. Non è di questo che stiamo parlando.
La verità è semplicemente che prima di oggi non si era compreso come il fenomeno potesse accadere. Ma cominciando a comprendere la fisica quantistica, si acquisisce una visione della reale dinamica di accadimento di questi fenomeni. Infatti, una delle teorie di riferimento della fisica quantistica recita che, data una sufficiente opportunità, virtualmente nulla è impossibile. Quindi, ciò che era stato considerato mistico non lo è affatto, bensì è semplicemente fisica quantistica che non avevamo compreso perché avevamo seguito le teorie di Newton.
Un mutamento di paradigma molto atteso
Dobbiamo temere la fisica quantistica? Niente affatto. Si riferisce al modo in cui l’universo funziona e ha sempre funzionato. Semplicemente, noi prima non l’avevamo capito. Come leggerete nelle pagine del mio libro, la comprensione della fisica quantistica sta aprendo le porte alle maggiori scoperte mai viste prima nel campo della guarigione e della salute.
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